Solidea - uscire dall’ideologia dell’automobile


Se analizzassimo razionalmente il rapporto tra vantaggi e svantaggi dell’automobile, abbandoneremo immediatamente tale mezzo di trasporto. Eppure si attribuisce all’automobile un’utilità che essa in realtà non possiede e che non è giustificata nemmeno da ragioni economiche.


A partire dalla nota formula velocità=spazio/tempo, Ivan Illich ha stimato la velocità reale di un’automobile includendo nel calcolo del tempo impiegato a lavorare per supportare il costo dell’automobile stessa.

Il computo del tempo deve includere le ore trascorse in macchina più quelle impiegate nella costruzione dell’automobile, nella manutenzione di strade e autostrade, nella cura dei feriti. In sintesi, la velocità reale di un’automobile deve essere calcolata dividendo la distanza percorsa per l’insieme del tempo necessario al suo funzionamento e utilizzo.


Di fronte ai problemi causati dall’automobile non viene mai rimesso in discussione lo stile di vita sul quale l’automobile stessa si basa. Per questo i problemi posti dalla diffusione generalizzata delle automobili devono essere risolti andando alla radice del problema. (...)


Per promuovere l’uso della bicicletta in città ci si può muovere in due direzioni. La prima, la soluzione tecnica, consiste nell’aumentare le piste ciclabili senza ridurre lo spazio riservato alle automobili. Questa lascerà agli automobilisti il dominio della strada e farà dei ciclisti una specie protetta in via d’estinzione, per la quale un parco naturale (le piste ciclabili) tutelerà gli esemplari sopravvissuti.


La seconda è un soluzione politica e consiste nel ridurre in maniera considerevole gli spazi riservati alle automobili, nell’eliminare le aree di sosta, nel fare in modo che girare in automobile diventi insopportabile e che l’automobile venga considerata come un intruso nello spazio urbano. La strada sarebbe così restituita ai ciclisti e ai trasporti pubblici.


Delle due soluzioni è la prima quella che viene regolarmente scelta, perché, anche se non risolve davvero il problema, è facilmente realizzabile e crea l’illusione di aver contribuito ad una buona causa. La seconda soluzione non viene quasi mai realizzata perché richiederebbe di mettere in discussione il nostro stile di vita, di trasformare il nostro modo di pensare.


Trovare soluzioni ai problemi causati dall’automobile non può tradursi che in una diminuzione dei nostri consumi energetici e del numero di chilometri percorsi in queste scatole di latta a motore.


Tratto dal saggio ‘Uscire dall’ideologia dell’automobile’ inserito nel libro ‘ Obiettivo decrescita’