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La Giunta comunale di Rovereto ha proposto una riduzione degli strumenti di partecipazione dei cittadini.
Intende, infatti, togliere dallo Statuto comunale il referendum abrogativo e propositivo, lasciando il solo referendum consultivo – quest'ultimo non vincola nemmeno il Consiglio comunale alla discussione .

La legge regionale 7/2004, che impone la revisione dello statuto, stabilisce che si debbano seguire le indicazioni del Consorzio dei Comuni Trentini che ha stabilito i contenuti degli statuti comunali.
La proposta attuale dell'Amministrazione comunale adempie ai contenuti obbligatori ma non comprende le proposte migliorative avanzate dalla legge regionale in merito agli strumenti di partecipazione popolare.

Le modifiche in discussione nel Consiglio Comunale destano particolare preoccupazione sia nel metodo che nel contenuto.

Nel metodo in quanto non sono state adottate adeguate forme di consultazione ed informazione, come previsto dai contenuti obbligatori dettati dalla legge regionale.

Nel contenuto in quanto propongono di togliere il referendum abrogativo e propositivo, ossia l'unico strumento esistente di democrazia diretta.

Altra preoccupazione è legata alla proposta di non ammettere tra i temi oggetto di referendum consultivo "le questioni che riguardano esclusivamente una parte della popolazione comunale". Questa frase, formulata in modo generico, potrebbe portare ad escludere qualsiasi argomento e si potrebbe, su di essa, sollevare dubbi di costituzionalità (la costituzione tutela le minoranze).

Crediamo che per garantire il diritto di partecipazione dei cittadini, il Consiglio comunale debba abbandonare tutte le modifiche proposte all'Istituto referendario.

Crediamo inoltre che interagire con la popolazione sia il sale della democrazia e che l'Amministrazione comunale debba, se vuole rappresentare tutti i cittadini, mantenere concretamente vivi gli strumenti di partecipazione.


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