incontro nella sede Circ. Sacco: 22-08-08


Qui le obiezioni fatte ieri sul referendum per abolizione quorum (2 consiglieri hanno fatto obiezioni, una era a favore, gli altri hanno ascoltato):

1. In Italia non c’è la cultura del voto, contrariamente ai paesi dove c’è il referendum senza quorum:

Non è così. In Svizzera vanno a votare i referendum una percentuale che va dai 40 ai 50% degli aventi diritto. Alle elezioni politiche addirittura meno. In Italia invece nelle ultime due elezioni politiche si è superato l’80%. In California la percentuale di votanti è addirittura inferiore a quelli della Svizzera.

2. Se si abolisce il quorum, c’è il rischio di creare fratture nella società e conflitti sociali continui:

E’ l’esatto contrario. I referendum sono strumenti per disattivare i conflitti sociali sul nascere, prima che si incancreniscano. Invece di fare scioperi, manifestazioni, dimostrazioni, atti violenti, i cittadini dei paesi dove non c’è quorum, creano un comitato referendario e chiedono che tutta la cittadinanza si esprima su una determinata questione. La mancanza di strumenti democratici funzionanti, creano il senso di impotenza e di frustrazione nei cittadini che a volte sfocia nella violenza.

3. Poi un quartiere non vuole una cosa, che magari va a beneficio della città e fa un referendum.

Appunto se un quartiere non vuole una cosa e fa appello al giudizio di tutta la città, la città intera si esprimerà sull’argomento. Se davvero il procedimento va a favore della città nel complesso, i cittadini lo sanno valutare e poi votano di conseguenza.

4. I referendum sono strumenti delicati, da non abusare.

La situazione attuale è l’esatto contrario. I referendum a Rovereto sono stati utilizzati solo una volta. La presenza del quorum ha fatto sì che venisse invalidato. Se i cittadini sono competenti abbastanza nell’eleggere i loro rappresentanti per 5 anni, lo sono anche per decidere su un singolo argomento. Il dubbio sulla competenza dei cittadini è stato sollevato quando è stato introdotto il suffragio universale maschile a inizio ‘900, poi con il suffragio alle donne, nle 1948, poi con il voto alla maggioranza nera in sudafrica fine anni ‘90. Sempre i fatti hanno smentito le previsioni più pessimistiche e i cittadini al momento del voto si sono rivelati saggi.