Corso di Floriterapia e articolo su Elisabetta Monti

Floriterapia le meraviglie della natura ed il gusto di vivere

Sabato 29 e domenica 30 marzo – Mezzomonte di Folgaria, az. agr. biologica La Fonte

Presso l'azienda agricola biologica di montagna di Mezzomonte, un fine settimana di corso sia per floriterapeuti che per principianti, per avvicinarsi all'uso dei fiori nell'ambiente dove vivono, e alla loro preparazione.

Il corso si svolgerà nei giorni 29 e 30 marzo 2008 e sarà tenuto da Elisabetta Monti, raccoglitrice e preparatrice di rimedi floreali in Trentino, titolare dell'azienda agricola biologica La Fonte.

Info: 0464.720041 o www.la-fonte.org, info@ la-fonte.org






'Noi aziende bio, snobbate dalla Provincia'


Forte richiamo da Elisabetta Monti, figlia e sorella di due sindaci di Rovereto
Trentino, 16 marzo 2008

FOLGARIA. Le pubblicità turistiche del Trentino - ma potrebbe essere qualsiasi altra regione alpina - abbondano di immagini bucoliche, che ogni anno riescono ad attirare dalle pianure centinaia di turisti. Ma quanto c’è ancora di vero in quelle immagini? Ben poco, la vita nelle vallate alpine, più che dal canto del gallo, è scandita dalle ondate turistiche stagionali. Esistono comunque delle “isole”, che cercano di recuperare l’agricoltura di montagna - pur declinandola secondo i tempi moderni.

È l’esempio dell’azienda di Elisabetta Monti, che da diciasette anni vive a Gruim di Mezzomonte, dove ha avviato e sviluppato un’azienda agricola biologica, lasciando la natia Rovereto (viene da una famiglia assai conosciuta, che ha dato sue sindaci alla città). Qui l’obiettivo è la “filiera zero chilometri”, dove si acquista direttamente sul luogo di produzione; qui si produce ancora in proprio il pane, ma talvolta capita di ospitare (attraverso una rete di scambi di livello mondiale) giovani provenienti da tutto il mondo, a cui si dà alloggio in cambio di manodopera.

In Trentino sono una trentina le aziende di questo tipo, eppure quasi nessuno le conosce. Svolgono attività didattica, ma accade che diverse scuole, per mandare gli scolari a visitare una “fattoria didattica”, organizzano gite in Veneto. C’è insomma una lacuna di valorizzazione delle piccole aziende biologiche, che costituiscono una delle tante forme alternative ed emergenti, di agricoltura (ma anche di turismo). Non a caso le fattorie biologiche, poche ma presenti un po’ in tutte le valli trentine, sono del tutto assenti nelle vallate più turistiche, dove l’industria dello sci è imperante.

«Da anni stiamo cercando - spiega Elisabetta Monti, che è anche presidente di Mosaico, associazione dei piccoli produttori bio della regione - di ottenere maggiore attenzione nei nostri confronti da parte della Provincia. Non senza fatica. Il nostro è un ruolo di presidio delle zone marginali, e il biologico potrebbe essere complementare ai prodotti delle grandi cooperative trentine. Crediamo in una forma di sostegno vicendevole tra cooperazione e piccole aziende bio, anche a livello di promozione turistica», tesi espressa anche in un incontro del Gan dedicato alla montagna.

La strada appare però lunga. In Trentino, dopo alcuni anni di crescita, ora le coltivazioni biologiche sono diminuite. Non sempre sono valorizzate a dovere a livello commerciale. Quasi ci fosse un timore - promuovendo il biologico - di declassare automaticamente gli altri prodotti.

di Michele Stinghen