Giornata Mondiale dell'acqua, in difesa di un diritto pubblico


La conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e lo Sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, ha scelto il giorno 22 marzo come data per celebrare la Giornata Mondiale dell'Acqua.

Da molti anni si va ripetendo che:

  • Un miliardo e duecento milioni di persone, più o meno un quinto della popolazione mondiale, non hanno accesso ad acqua sicura.

  • 2 miliardi e 400 milioni, circa il 40 per cento della popolazione del pianeta, non dispongono di impianti igienici adeguati.

  • Ogni giorno, circa 6.000 bambini muoiono per malattie causate da acqua inquinata, da impianti sanitari e da livelli di igiene inadeguati – come se 20 jumbo jet si schiantassero ogni giorno.

  • Si stima che l’80 per cento di tutte le malattie presenti nel mondo in via di sviluppo siano all’origine dell’acqua non potabile e impianti igienici inadeguati.

Sono dati conosciuti, ripetuti fino all’ostentazione, ma non bastano a modificare la realtà. Stiamo parlando di un diritto universale inalienabile per la vita: l’acqua. L’abitudine ad avere l’acqua potabile non ci sottrae dalla responsabilità a salvaguardarla e ad impegnarsi affinché questo bene fondamentale alla vita sia accessibile a tutti nel mondo.

Non si tratta di rifare l’elenco delle “buone pratiche” per un uso corretto di questo bene prezioso, occorre avere coscienza che i diritti vanno sempre rivendicati, altrimenti non esistono sicurezza e democrazia.

Nel caso dell’acqua i diritti devono essere chiari ed espliciti:

  • l’acqua è un bene comune inalienabile

  • l’accesso all’acqua potabile deve essere garantito in tutto il mondo

  • no alla privatizzazione degli impianti e dei servizi legati all’acqua

  • no all’inquinamento e allo spreco dell’acqua

  • si alla valorizzazione dell’acqua potabile del rubinetto: buona, comoda, controllata, poco costosa

In Trentino la questione dell’acqua sta assumendo la dimensione di un problema a causa non soltanto delle conseguenze climatiche e dello sfruttamento per uso produttivo (agricoltura, impianti di innevamento, turismo) , ma per le scelte politiche che accentuano il rischio di privatizzazione dei servizi idrici (acquedotti, fognature, depuratori).

Riteniamo che i cittadini e i Consigli comunali debbano essere informati sulle strategie di mercato che la Trentino Servizi vuole condurre, pena ritrovarsi a un continuo 'condizionamento azionario' che incide negativamente sulla gestione di un bene vitale come l'acqua.

Le persone che considerano l'acqua un diritto non mercificabile' auspicano normative provinciali che garantiscano che i servizi idrici restino totalmente in mani pubbliche, affidate a soggetti diversi dalle Spa e sottratte a logiche finanziarie di bancabilità del servizio idrico.

Infatti solo attraverso la gestione pubblica e partecipata potrà essere garantito a tutti i cittadini il diritto all’acqua. Gestione pubblica deve significare: un servizio efficiente, una tariffa che tenga conto della “fascia del diritto” (pari a 50 litri pro-capite al giorno), la garanzia della buona qualità dell’acqua potabile, la manutenzione delle reti e il contenimento delle perdite, la partecipazione diretta degli enti locali e dei cittadini al governo del bene acqua.

Celebrare la Giornata dell’acqua in Trentino significa quindi difendere la gestione e la proprietà totalmente pubblica degli acquedotti e di conseguenza sollecitare il Comune di Rovereto affinché nello Statuto comunale in fase di revisione sia riconosciuto lo status dell’acqua come bene comune pubblico e l’accesso all’acqua come un diritto umano.

Gruppo Ambiente e Nonviolenza- www.ganga.tn.it