Zigherane, ricorso contro il sottopasso

Rione sul piede di guerra contro il progetto

da L'Adige domenica 18 maggio

Il parere della circoscrizione, che già si era espressa contro il collegamento tra la bretella ai Fiori e via Zigherane, a palazzo Podestà era stato letto sì, ma rimesso nel cassetto. Col risultato che il progetto esecutivo è già stato approvato, è solo questione di tempo e partiranno gli espropri.

Prima di quelli, è partita - e ha tutta l'aria di voler fare rumore - la protesta di Borgo Sacco e San Giorgio. Perché i residenti del rione l'avevano già detto anni fa, lo hanno ribadito in una manifestazione del 2007 e lo ripetono ora: quella striscia d'asfalto lungo i vigneti pregiati non la vogliono. Perché rovina un'area di pregio agricolo, innanzitutto. E poi perchè collegare Sacco con la bretella ai Fiori secondo loro significa chiamare auto. Tante. Tutte quelle che, dalla zona industriale diretti verso Mori o il Garda, penseranno di evitare il traffico sulla Rivana passando da Sacco e poi Cornalè. Troppe per non pensare di veder perdere la residua tranquillità di un quartiere dove il traffico già è massiccio.

Da qui la decisione di mobilitarsi sul serio. Prima in modo formale, con un ricorso contro la delibera di approvazione del progetto. E poi con una mobilitazione seria dei residenti (e non solo) invitati venerdì prossimo ad un incontro pubblico.

Se in parecchi risponderanno, si procederà alla nascita di un comitato contro quello che definiscono un «disastroso piano di viabilità». Prima di tutto, appunto, il ricorso. Frutto del lavoro di qualche mese: da tempo infatti una ventina di volontari si ritrova periodicamente per "studiare le carte". E letta la recente delibera, hanno presentato il ricorso alla giunta comunale.

Tra le opposizioni possibili - restano quella al Tar e al presidente della Repubblica - hanno scelto la più blanda. D'altronde, quando si inizia la guerra, non si tira subito fuori l'artiglieria pesante. Nel ricorso i cinque firmatari fanno notare il cosiddetto "tombotto" del Navesel, che potrebbe essere una valida alternativa al sottopasso delle Zigherane e sollevano il problema dei pozzi, ricordando che «l'intervento prevede un allargamento e sistemazione della sede stradale ma tale descrizione dell'opera appare oltremodo limitativa considerando che la costruzione del sottopasso prevede uno scavo di circa nove metri in profondità, il quale con tutta probabilità andrà ad interferire con una vecchia discarica ivi esistente».

Nell'attesa che la giunta valuti il loro ricorso, comunque, i promotori si preparano alla serata pubblica di venerdì (ore 20.30 sala circoscrizionale delle Fucine). Perché, ribadiscono, bloccare quella strada è essenziale per la tranquillità del rione: «Non abbiamo nulla contro la bretella ai Fiori, la facciano pure. Ma senza il collegamento con via Zigherane. La nuova via Zigherane permetterà a nuovo traffico di aggirare l'ingorgo perenne della statale e tagliare con una comoda scorciatoia senza nè semafori nè rallentamenti, diritto verso il cuore di Borgo Sacco, destinazione città. Dai silenzi imbarazzati di Comune e Provincia leggiamo la volontà di puntare su questa scelta per collegare poi, attraverso l'ampliamento di via Unione o via Col Santo, San Giorgio e da lì diritti verso la rotonda dello stadio Quercia. Pensate ad avere una tangenziale che invece di aggirare i quartieri li attraversa in pieno, costeggiando asili, e in particolare il nuovo polo scolastico per l'infanzia, chiese, palazzi storici».

Questi i motivi della mobilitazione, che a breve diventerà sonora protesta. E certo le «grandi opere» del Comune non partono sotto i migliori auspici. Non sono ancora arrivate le ruspe e già si moltiplicano le proteste: Lizzanella prima, contro la rotatoria. E ora Sacco. L'estate si preannuncia calda.