la traversa di via Zigherane: un problema per la città

Nuova raccolta firme, forse un referendum e il Tar

Due gazebo, striscioni e musica per far sentire la propria voce. Ma il comitato contro la bretella di via Zigherane ha altro in serbo: nuova raccolta firme, un incontro con «CittadiniRovereto» per pensare ad un referendum e come ultima risorsa il ricorso al Tar. Che purtroppo ha costi significativi.

22/06/2008

Difendiamo i nostri polmoni

Il caldo certo non aiuta quando si tratta di scendere in strada sotto il sole a manifestare. Sia alle 10 del mattino che alle 14, orario delle due manifestazioni organizzate dal comitato contro la traversa di via Zigherane “No cemento no smog”. Ma la modesta risposta dei residenti di Sacco probabilmente non è soltanto conseguenza della prima torrida giornata d’estate. Il progetto della bretella che taglierà le campagne delle Zigherane è già stato approvato e forse sono in pochi a credere ancora che si possa fare qualcosa per fermarlo.

Di sicuro ci credono quelli del comitato che ieri hanno allestito il loro gazebo e appeso slogan e striscioni prima in viale Vittoria, al parcheggio della Manifattura, poi al ponte delle Zigherane, già in passato luogo simbolo della protesta. «Abbiamo ricominciato a raccogliere le firme - diceva ieri per il comitato Armando Poli - ne avevamo raccolte già 400 l’anno scorso, ora lo rifacciamo. Non è vero che ormai è tutto inevitabile, ci sono altri strumenti per fermare questo spreco. L’ipotesi referendaria la verificheremo mercoledì assieme al comitato “CittadiniRovereto”, ma stiamo ragionando anche sulla possibilità di ricorrere al Tar». Il comitato intende battersi fino all’ultimo.


Lo slogan che ieri campeggiava sul lungo striscione appeso al ponte delle Zigherane recita “Difendiamo i polmoni, difendiamo il futuro”. Che ben riassume lo spirito dei manifestanti. Una preoccupazione figlia di un’ipotesi che il comitato inizia a considerare tristemente realistica: «La nuova bretella sarà un tassello chiave per creare una viabilità alternativa alla statale 12, utilizzando per il resto la viabilità già esistente: viale Vittoria, via Pasubio, via Unione. È evidente che la statale non potrà sopportare ancora per molto il volume di traffico cui è sottoposta, così come ci vorranno molti anni per la realizzazione della circonvallazione esterna in Destra Adige».

I timori del comitato sono quindi chiari: che la bretella diventi di fatto un tratto di tangenziale d’emergenza in attesa di tempi migliori. Con tutto ciò che ne consegue in termini di traffico, smog, pericoli. «Pensiamo di poter affermare che oltre al territorio tra Lizzana, Lizzanella, il Navicello e Sacco, anche molti cittadini sono giustamente sconvolti da tali ambizioni, che oltretutto andranno a gravare sulle loro tasche in maniera decisamente pesante». Secondo il comitato infatti poco importa che la nuova strada sia finanziata dalla Provincia: «E che cosa vuol dire? - commenta Poli - son pur sempre soldi di tutti noi, il fatto che non siano soldi del Comune non si significa che si possano spendere in questo modo». D.P