Bandiere e smog: la salute non può aspettare


Insieme ad altri cittadini, donne e uomini preoccupati per un nuovo impianto di incenerimento nell'area industriale, ho trascorso un po' di domenica pomeriggio preparando delle bandiere con un messaggio che vuole risvegliare 'Si al referendum Sandoz'.
Se qualcuno poi vedrà queste bandiere penserà che non si è soli quando si pensa che è ormai il momento di monitorare l'aria di Rovereto in quanto bene prezioso di tutti.

Inquinamento e influenze sui nostri bambini


Se leggiamo i dati dell'impatto dell'inquinamento sulla salute pubblica si capisce che è necessario agire con una certa sollecitudine. L'Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che in Italia – come ogni anno – l'inquinamento dell'aria con almeno 37 microgrammi per metro cubo di PM10 provochi 8400 morti.

“Si stima che il 24% delle malattie e il 23% delle morti possa essere attribuito a fattori ambientali” spiega alla rivista 'Salute è' il dottor Roberto Romizi presidente nazionale dell'Associazione medici per l'ambiente.
Più di un terzo delle patologie nei bambini è dovuto a fattori ambientali modificabili. In Europa negli ultimi 30 anni si è registrato un incremento dell'1,2% annuo di tumori fra 0 e 14 anni e dell'1,4% tra i 14-19 anni.

Un recente studio scientifico (pubblicato sul numero di 'Salute è' del giugno 2007) ha concluso che c'è una relazione tra la concentrazione nell'organismo dei bambini di composti organici inquinanti (policlorinati dibenzo-p-diossine e policlorinati dibenzofurani) e la prevalenza di due problemi clinici seri, cioè i disturbi di apprendimento e il disordine da deficit dell'attenzione.

Bandiere bianche per monitorare l'inquinamento, in attesa dei dati Appa


L'iniziativa delle bandiere 'Si referendum Sandoz' può essere un valido inizio per chiedere un monitoraggio dell'aria che respiriamo. Le tele delle bandiere sono con sfondo bianco e in breve tempo assorbiranno le particelle presenti nell'aria dando un responso sul livello di inquinamento che ci troviamo a respirare ogni giorno.

In questi anni le amministrazioni comunali sono state sollecitate a intervenire dalla campagna 'Mal'aria' promossa dai circoli dell'associazione ambientalista Legambiente che chiede ai Comuni poco virtuosi – come quello di Rovereto – di agire sul livello concreto per diminuire le emissioni di inquinanti in aria con azioni che vadano oltre all'asfalto mangiasmog che casualmente è stato piazzato nei pressi della centralina di Largo Posta in modo da abbassare il rilevamento delle PM10 e per questo poter dire che la qualità dell'aria è buona (complimenti all'assessore Azzolini per la trovata).

Peccato che in questo momento si stiano rilevando solo le PM10 e i cittadini non possano disporre neanche di questo dato aggiornato agli ultimi mesi dalla Provincia.
Proprio l'Agenzia provinciale per l'ambiente ha dichiarato che da novembre punterà a rilevare anche le particelle sottili (Pm2,5) che di fatto sono considerate tra gli inquinanti più pericolosi.
Ma come ha intenzione di rilevare? Con una sola centralina posizionata in Largo posta? O forse pensando a un rilevatore mobile da spostare in base a quando tira il vento per non rilevare il reale impatto di impianti di incenerimento che esistono già nell'area industriale?


Seguiamo la direttiva europea per abbattere le micropolveri Pm2,5


Vogliamo informare i cittadini di Rovereto che la nuova direttiva europea sulla qualità dell'aria prevede che, nelle aree urbane, gli Stati membri riducano mediamente del 20% l'esposizione al Pm2,5 entro il 2020 rispetto ai valori del 2010, obbligandoli a portare i livelli di esposizione in queste zone al di sotto di 20 microgrammi/m3 nel 2015.

Un orientamento condiviso anche dall'OMS secondo la quale il Pm2,5 sembra più idoneo come indicatore di riferimento , “ visto che si tratta delle polveri che hanno più incidenza sulla salute umana”. Questo particolato più fine può rimanere sospeso nell'atmosfera per giorni o settimane. Invece le particelle maggiori rimangono in atmosfera da poche ore a pochi giorni.
La misura del PM10(espresso in microgrammi a metro cubo) quale metodo di valutazione dell'inquinamento da particolato fornisce informazioni incomplete: non distingue le particelle grossolane dal pericoloso Pm2,5.

Come cittadini usiamo il nostro potere di controllo


Per questo come cittadini non possiamo rimanere indifferenti all'autorizzazione di un nuovo impianto di incenerimento nella zona di Rovereto che aggiungerebbe altro particolato Pm2,5 oltre a quello già presente e non controllato adeguatamente. Manifestiamo in vari modi il nostro 'Si' a un monitoraggio dell'aria e a chiedere una prevenzione per salvare i nostri polmoni.

L'invito da allargare ai tutti/e cittadini/e è di ricercare adeguate informazioni e raccogliere tutte le iniziative per chiedere di essere consultati pubblicamente sul progetto del bruciatore Sandoz e dell'area industriale. La salute è un diritto di tutti.

di Andrea Trentini, cittadino impegnato per il bene comune