'La differenziata? Una presa in giro'

quotidiano L'Adige
21/07/2009

di Gigi Zoppello

Il servizio pubblicato domenica dal nostro giornale, a firma di Irene Cocco, ha svelato quello che tutti sanno: nei bidoni e nei cassonetti del riciclo, a Rovereto, si trova di tutto. In quelli della carta, ad esempio, tantissimi sacchetti di plastica. In quelli della plastica ogni tipo di scarto, compresi vecchi computer e materiale elettronico. Il nostro servizio serve da spunto alla riflessione dell'ingegner Demonte, il quale sostiene senza mezze misure che «la differenziata è una presa in giro».

Lui ci crede, tanto da aver sospeso da tre anni il pagamento della tariffa per la raccolta dei rifiuti. «Ho scritto una lettera alla Trentino Sevizi ed al Comune - spiega - ed ho detto loro che pagherò solo quando mi diranno esattamente se quella che pago è una tassa o un servizio. Se è una tassa, io non la pago. Se è un servizio mi devono dimostrare che funziona». La vicenda ha visto un via-vai di corrispondenza: «Il Comune mi ha risposto con una sfilza di numeri di leggi e decreti, ma non mi ha risposto nella sostanza. La Trentino Servizi - spiega l'ingegnere - mi ha mandato due anni fa una notifica di messa in mora. Poi più niente».

La vicenda delle «bollette» non pagate, però, è solo la punta dell'iceberg. «Il vostro servizio ha dimostrato chiaramente che la raccolta differenziata, così com'è fatta oggi a Rovereto, non serve a nulla. Se nei cassonetti c'è di tutto, mi spieghino come possono riutilizzare il materiale riciclabile. Io - racconta Demonte - sono uno scrupoloso e ho il pallino del riciclo. Per dire: quando butto il vasetto dello yoghurt stacco il coperchietto (che è di alluminio) dal barattolino (che è di plastica. Il fatto però che io sia un cittadino virtuoso non mi dà alcun vantaggio: alla fine pago tanto quanto i furbi».

La prova del nove: «Abito con mia moglie in una casa con due appartamenti, uno era della mia famiglia. Siamo in due, ricicliamo tutto attentamente e alla fine produco al massimo 2 sacchetti di residuo al mese; ma Trentino Servizi mi chiede 500 euro all'anno, come ad una famiglia di 6 persone. Non è giusto».

Per Demonte la beffa parte da lontano: «A monte c'è la difficoltà di riciclare: ci sono bottiglie e confezioni che contengono magari tre materiali diversi, spesso non si possono separare. E poi, anche volendo, che vantaggio ne traggo?». Una soluzione di sarebbe: «Io l'ho visto in altro Comuni italiani, ad esempio in provincia di Bologna: all'inizio dell'anno il cittadino può scegliere se conferire nei soliti bidoncini - e allora paga - o al contrario fare la differenziata. Ma se fa la differenziata, può portare i materiali al centro di raccolta dove vengono pesati, registrati su una scheda magnetica, e alla fine gli viene scalato dalla tariffa». Per Damonte «i nostri amministratori dovrebbero conoscere questi esempi. Invece si va avanti facendo finta di niente, ed il risultato è quello che vediamo: materiali alla rinfusa, riciclaggio approssimativo, e bollette salate. Una presa in giro».