Per il Consiglio Provinciale - Adesso BASTA!


Consigliere e consiglieri,


se siamo qui oggi NON è perchè qualcuno ci ha chiesto di muoverci.

Come avete potuto vedere, non abbiamo preso pullmann di partito e non abbiamo accettato bandiere perchè crediamo che la salute - e la sua tutela - non abbiano colore.

Siete evidentemente al corrente di quanto è accaduto in Valsugana.

Ci riferiamo – naturalmente - alle inchieste della Procura di Trento coadiuvata dal Corpo Forestale dello Stato - x fortuna è intervenuto! - che hanno portato alla luce quanto i cittadini sospettavano da anni, e in qualche caso avevano già denunciato.

Diossina, PCB, metalli pesanti.

Nell'aria, nell'acqua, nella terra, nel cibo, a scuola, persino nel latte materno!

Se siamo qui è perchè avete mancato nel compito di proteggere noi, i nostri figli, i nostri nipoti.

L'ultima conferenza interministeriale su "Ambiente e Salute" (ministri degli Stati europei, non fanatici ambientalisti) ha fornito dati inquietanti, mettendo il dito nella piaga del prezzo che iniziamo a pagare per aver consumato, sfruttato, inquinato il nostro territorio, mai come negli ultimi 40 anni!

La responsabilità - certo - è anche di chi vi ha preceduti, ma voi avete - rispetto a loro - il vantaggio e la responsabilità di sapere dove porta questa strada, e l'opportunità di invertire la rotta.

I tumori infantili - hanno messo nero su bianco i ministri a Parma - sono in aumento del 2% ogni anno.

La metà dei tumori tra 0 e 5 anni - hanno rivelato - è dovuta a cause ambientali.

Un bambino su 3 già oggi soffre di patologie causate da un ambiente malsano.

Lasciamo a voi i calcoli sulla percentuale di bambini malati che avremo - di questo passo - fra 50 anni.

Praticamente tutti i nostri nipoti avranno il destino segnato.

Già oggi il 24% delle malattie e il 23% di tutte le morti nel mondo è causato da fattori ambientali.

In Europa la mortalità infantile legata alle malattie respiratorie è del 12% arrivando a punte del 25% per adolescenti e malati di asma e allergie.

Questo è il livello al quale siamo arrivati.


Questo è il motivo che ha portato noi mamme a dire "ADESSO BASTA!!!!", la frase che diciamo ai nostri bambini quando hanno passato il segno.

Le mamme sopportano, sopportano… ma quando si arrabbiano sanno essere determinate!

E arrivata l'ora di dire "ADESSO BASTA!!!", non solo in occasione di conferenze mondiali, ma anche qui, nel nostro Trentino, sempre più vicino al frenetico e autodistruttivo modello lombardo-veneto.

Oggi - qui - si è mossa la società civile.

Questo è un segnale importante, che sta a Voi cogliere, in particolare a chi sta al Governo e ha - per questo - maggiori responsabilità.

Non possiamo passare sotto silenzio le analisi fatte dall'APPA, che ha cercato di sconfessare l'ammirevole lavoro fatto dai medici per l'ambiente cercando la diossina in trote di allevamento, o nel latte di vacche nutrite con fieno di Sella.

Non possiamo ignorare il fatto che le scorie delle acciaierie - secondo la Procura e la Forestale veneta - sarebbero finite persino nei vigneti della fondazione de Bellat, che ha sede nel provinciale Istituto Agrario di S.Michele.

Non possiamo ignorare che uno degli esperti pagati dalla Provincia per convalidare - o screditare? - lo studio dei medici ISDE, ha già in passato riportato scorrettamente studi interazionali sulla nocività degli inceneritori, stravolgendone completamente il significato.

Non possiamo dimenticare che a Monte Zaccon, per la Provincia, era tutto a posto - e ci sono già state delle condanne e dei patteggiamenti.

Non possiamo passare sopra al fatto che funzionari provinciali siano stati indagati, o intercettati in conversazioni che rivelavano una preoccupante contiguità fra controllati e controllori.

Non possiamo sorvolare sul fatto che la nostra Forestale sembra avere - ultimamente - occhi e orecchie tappate. O "tarpate" - ci verrebbe da dire - considerato che è fatta anche e soprattutto di uomini onesti e appassionati, che non sono stati messi in condizione di lavorare con la dovuta onestà, correttezza ed efficienza.

Così come non ci sono piaciute le pressioni esercitate sulla Forestale veneta attraverso lettere a ministri e governatori.

Non è così che intendiamo la tutela dell’Autonomia, non è così che la meritiamo.

L'elenco potrebbe continuare con i pozzi inquinati alla Maza di Arco, i cippi di confine che si sospetta siano stati spostati sulla Marmolada per consentire l'eliski, lo sfregio allo stesso ghiacciaio, l’inerzia di Campiello e il progetto contestato di Lasino, la sottovalutazione del livello di pesticidi nel sangue degli abitanti della Val di Non, la privatizzazione dell’acqua, l’allevamento intensivo, gli impianti sciistici a bassa quota o quelli spacciati per "mobilità alternativa", il basso - o nullo - livello di concertazione su scelte impattanti come l'inceneritore di Ischia Podetti, la base di Mattarello o la Tav…

Tutti episodi che hanno in comune la sordità dell'ente pubblico agli allarmi dei cittadini.