3 referendum per difendere l’Italia
Come saprete tutti la Corte Costituzionale ha dato il via libera a 3 referendum: 2 sull’acqua (del Forum italiano dei movimenti per l’acqua), ed 1 contro la riapertura delle centrali nucleari in Italia (del partito dipietrista Italia dei valori).
Ci attende questa primavera – tranne che nel caso precipitasse la crisi politica con elezioni anticipate, nel qual caso i referendum verrebbero spostati – una DIFFICILISSIMA campagna referendaria, per portare al voto la meta’ + 1 degli italiani (ci siamo rallegrati di aver raccolto “ben” 1.400.000 firme, ma perchè i referendum facciano il quorum dobbiamo riuscire a portare alle urne 25.000.000 di italiani: venticinque milioni!). Se gli italiani non si recassero alle urne nella quantità sufficiente, i referendum ci si rivolterebbero contro nella maniera piu’ pesante, ne patiremmo una sconfitta strategica, perchè sarebbero presi come riprova che al paese va bene questa politica di privatizzazioni e di “affari”. A gestirci l’acquedotto arrivarebbe dopo un po’ qualche Marchionne, ad urlare agli utenti “cacciate i soldi, amici della FIOM, altrimenti con cavolo che vi porto l’acqua in casa”.
Saranno referendum che si vinceranno solo se riusciremo a far muovere davvero i territori, arrivando con nostre iniziative in ogni sperduto paese, mentre sicuramente non ci aiuteranno televisioni e giornali. Bisogna quindi costruire fin da ora un VASTO fronte referendario, massimamente inclusivo. Inutile perdere tempo in questa fase a dividersi sulle questioni ideologiche di principio.
La campagna referendaria non e’ un dibattito culturale, e’ un azione politica PRATICA, con effetti concretissimi: quelli di cancellare (o no) pezzi fondamentali della legislazione vigente, vere architravi che reggono il sistema. Sulle sottigliezze giuridico/amministrative avremo tempo di discettare dopo, se saremo ancora vivi. La vittoria nei referendum può aprire la via ad una inversione di marcia sulle privatizzazioni, ad un periodo in cui pensare davvero a come difendere nei modi migliori i beni comuni, forti di una vittoria politica dietro alle spalle. Ma per fare questo bisogna PRIMA conseguire il quorum. Quindi bando ai distinguo, ai purismi, alle astrattezze. Costruiamo un fronte referendario più ampio possibile, accogliendo a braccia aperte chiunque si schieri e propagandi i SI ai referendum.
Gruppo NonSoloAcqua di Rovereto, Andrea Trentini e Roberto Antolini