Circoscrizione Sud - No ai capannoni.. da Nautilus.tn.it


Come non dare diffusione del buon resoconto sull'incontro tra la Circoscrizione Sud e l'assessore all'urbanistica Tomazzoni...

buona lettura ...

Circoscrizione Sud - No ai capannoni..

La questione sul PIP (la costruzione dei capannoni per gli insediamenti artigianali) della Zona ai Fiori è tornata ad essere argomento di discussione dopo che l’assessore
Tomazzoni ha presentato al Consiglio della Circoscrizione sud la decisione di costruire a breve. La Circoscrizione ha reagito opponendo le proprie argomentazioni e aprendo ad
un botta e risposta.

«Continuano a risponderci che i capannoni servono – osserva a proposito il presidente della Circoscrizione Sud Alberto Galli - ma non siamo ancora riusciti a farci dire a chi. A chi servono? Chi li ha chiesti? A chi verranno assegnati? È un’informazione che
viene custodita gelosamente. Noi siamo al censimento che aveva fatto Benoni e che aveva avuto per risultato un solo interessato».

«Abbiamo detto di tenere ferma l’opera per tre anni per vedere se e come possono essere attuate le soluzioni alternative – spiega il consigliere Benedetti – ma qui hanno fretta di costruire ed è passato solo un anno.
A s p e t t i a - mone almeno un altro, permettendo una progettazione o r g a n i c a al nuovo PRG (Piano regolatore generale) che sicuramente dovrà fare una previsione completamente
nuova per i restanti 12 ettari i quali non saranno più area produttiva. Facciamo una programmazione buona e coerente. In fondo la previsione di costruzione è comunque di alcuni anni, non sarebbe una perdita per nessuno aspettare un altro anno».
«Attenzione – aggiunge Benedetti – che si sta procedendo alla costruzione di appartamenti nelle aree industriali dismesse permettendo di toglierle dal cuore della città, ma con questo progetto si fanno rientrare le aree industriali dalla fi nestra. Senza tenere conto
del fatto che la forte espansione residenziale richiederà anche infrastrutture e servizi».

Certo che, stando a sentire le dichiarazioni dell’assessore Tomazzoni, ripetute più volte, ormai è una partita chiusa.

«Vorrei che avessimo dei politici coraggiosi – commenta Galli – capaci di dare concretezza ad una intelligenza e sensibilità ambientale. La statistica ci dice di tumori infantili
triplicati e qui vogliono portare le zone produttive in mezzo alle case. Nessuno degli urbanisti pensa che nel futuro Rovereto potrà avere anche bisogno di verde? Ci si chiede per chi costruiscano i capannoni, poi si va a vedere che l’unico settore in forte aumento in Trentino
è quello edilizio e immobiliare ed allora si capisce il perché. Abbiamo la zona industriale più grande del Trentino, usiamola. E facciamo un parco, di cui la città avrebbe grande beneficio».

Gli industriali dicono che aspettano queste costruzioni da 35 anni. « E la cosa – analizza Galli – è di persé inquietante. Possibile che si applichino ancora le logiche di sviluppo
di 35 anni fa? Ci dicono che Rovereto non è Disneyland. Magari lo fossimo, potremmo portare a passeggio i bambini nel verde.

Che prospettiva avranno i nostri bambini tra i capannoni?

«Se li fanno con il tetto verde, potranno apprezzarlo quelli che vanno in giro in elicottero, non quelli che vanno a piedi. Non parliamo poi della pista ciclabile che attraversa la zona artigianale, meta preferita dai ciclisti».
È il commento sarcastico di Galli.

L’Assessore Tomazzoni ribadirebbe che si tratta di una partita chiusa. «Va cambiata l’idea – osserva Benedetti - che quel che è stato concesso a piano regolatore non possa essere modifi cato se non in aumento. Chi ha detto che si deve fare un città di 50.000 abitanti? Il PRG programma la città non solo dal punto di vista urbanistico ma determina anche che tipo di città avremo. Se andiamo a costruire condomini con appartamenti di un certo tipo avremo un certo tipo di residenti. E fi niremo per creare dei ghetti.

«Occorre dare una sterzata – chiude Galli – ai disastri fatti in passato. Rovereto potrebbe essere un gioiello e invece si continua ad intaccare il territorio. Il nostro territorio è la nostra peculiarità, il nostro valore, non sperperiamolo. Che si trovino collocazioni idonee anche per gli insediamenti (ma quelli che servono veramente e non quelli che servono a speculazioni) ma non in mezzo alla città».

Comune e Circoscrizione Sud sono ancora su opposte barricate. L’ha confermato l’incontro di lunedì 3 marzo presso la Circoscrizione Sud nel quale l’assessore Tomazzoni e l’architetto Bianca Maria Simoncelli, responsabile dell’Uffi cio urbanistica del Comune, hanno presentato la variante al PIP (Piano di insediamento produttivo della Zona Ai Fiori), con la proposta di realizzare la parte di opera prevista per un terzo dell’area. Nel confronto, che avuto anche toni accesi, tra Assessore e Circoscrizione quest’ultima ha puntato prima sugli aspetti tecnici. Nella propria relazione il consigliere Benedetti ha fatto le pulci a tutto il progetto di insediamento, chiedendo all’amministrazione di non dare il via a realizzazioni proprio a ridosso dell’elaborazione del nuovo Piano Regolatore Generale ritenuto invece lo strumento privilegiato per ripensare tutta l’area. È stata anche l’occasione per contestare la scelta di costruire capannoni alti 15 metri, dei quali i Consiglieri hanno realizzato e presentato un render.

L’architetto Simoncelli ha obiettato che 15 metri è l’altezza del capannone Metalsistem e che in tal modo si permette di utilizzare il capannone su due livelli interni. Ma anche la scelta di prendere a modello altezze e cubature della Zona Industriale è stata contestata dai consiglieri.

«È un suicidio adottare gli stessi parametri di trent’anni fa. Le cose sono cambiate». È stata l’osservazione del presidente. Poi il discorso è passato sul piano degli aspetti politici della scelta, sull’inopportunità cioè di costruire lì, in una zona a ridosso dell’abitato, proprio accanto a dove si prevede di costruire ulteriori insediamenti abitativi.

Osservazioni che l’assessore Tomazzoni ha respinto in blocco, pur ammettendo che “fosse stato per me non si sarebbe fatto”. L’assessore ha infatti sottolineato che: «Quella dell’insediamento artigianale su un terzo dell’area Ai Fiori è una partita chiusa».

Ed ha poi aggiunto: «Questa soluzione è già frutto di una mediazione tra interessi contrastanti e non può essere oggetto di una nuova mediazione».

Ha avuto modo di intervenire anche la famiglia Maraner, presente in sala, che è proprietaria di parte dei terreni della Zona ai Fiori e pur riconoscendo all’assessore ed all’amministrazione di aver corretto molto del progetto iniziale ha chiesto maggiore considerazione e salvaguardia per il verde.

«Stiamo pagando da anni – hanno spiegato – per questo verde e vorremmo che ne rimanesse il più possibile».

La Circoscrizione ha chiesto di poter verifi care nella realtà per chi verranno costruiti ed a chi andranno questi capannoni. «Io mi aspettavo la costruzione di capannoni da mettere a disposizione per gli artigiani di Rovereto perché così era stato detto – ha osservato il presidente Galli - ma non è accettabile che invece, come pare, vengano costruitie poi messi sul mercato».

Per questo la Circoscrizione ha richiesto l’elenco degli artigiani ai quali il Comune intendeva assegnare i capannoni ottenendo però un rifi uto dell’assessore Tomazzoni che ha nuovamente ribadito con fermezza:
«Questa partita è chiusa».

Allora è esploso il presidente Galli. «Se non c’è altro modo – ha osservato il presidente – vorrà dire che faremo una segnalazione alla Procura sugli insediamenti artigianali e commerciali nella Zona Industriale.

Allora si dovrà per forza mettere mano ad una Zona Industriale che rimane chiusa ai nuovi insediamenti e perciò è sottoutilizzata. Quando, per forza, verrà declassata ed aperta agli insediamenti artigianali e commerciali ci si renderà conto che non c’è più bisogno di costruire i capannoni nella zona Ai Fiori».


«Non se ne può più – ha aggiunto il presidente riprendendo fi ato – che noi facciamo presente l’irregolarità di una situazione e l’Amministrazione


SPECCHIETTO 1

Il rendering proposto dalla circoscrizione è stato defi nito dall’Assessore “un disegno falso, fuorviante, preparato da chi non sa leggere una mappa”.

Galli ha tenuto a precisare che «i rendering presentati, sono stati redatti utilizzando il materiale uffi ciale del PIP. In particolare per i riferimenti dimensionali le fotografi e aeree, planimetrie e sezioni. L’immagine rappresenta correttamente la volumetria massima che il PIP consente. Questo è vero, non signifi ca che verrà realizzato, ma ciò che è consentito dal piano».

«In ogni caso - spiega Galli - sono stati l’Assessore e l’arch. Simoncelli a dichiarare più volte che l’altezza massima consentita è di 15m equivalente all’onda dello stabilimento della Metalsistem ed al colmo dell’edifi cio “verde”. Il rendering pertanto rappresenta ottimamente ciò che ci potrà aspettare, se non interverremo come circoscrizione e come cittadini».

SPECCHIETTO 2

Il Consiglio Circoscrizionale all’unanimità chiede l’impegno della Giunta Comunale sui seguenti punti:
1. fare una verifi ca formale (censimento delle aree) sulle reali disponibilità di aree nella Z.I. ed il loro reale utilizzo;
2. di appurare la conformità (censimento delle attività) delle attività presenti nella Z.I.;
cioè verifi care la presenza di attività non industriali (artigianali e commerciali all’ingrosso);
3. di congelare nel frattempo l’attuazione del P.I.P., anche per l’imminenza del nuovo PRG. Si ribadisce l’importanza e pregiudizialità dei censimenti di cui sopra ai punti 1 e 2 e di conoscere
le modalità con le quali vengono fatte le verifi che, poiché quanto oggi riferito in merito dall’arch. Simoncelli non è un dato che proviene dall’Amministrazione Comunale di Rovereto ma bensì dalla
Trentino Sviluppo della quale non è stato fornito nessun documento uffi ciale.


Tratto dalla rivista Nautilus ... in distribuzione libera