Pax Christi: lettera a Napolitano sul 'pacchetto sicurezza'

"Il clima di intolleranza e sospetto creatosi a seguito di una sconsiderata campagna mediatica e soprattutto le dichiarazioni di intenti, rilasciate da alcuni rappresentanti del Governo, tese a penalizzare come "reato" l'immigrazione clandestina ci preoccupano per la sicurezza di migliaia di persone e ci offendono come italiani". Comincia così la lettera che Pax Christi Italia ha inviato oggi al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al quale l'associazione si rivolge "in qualità di garante della Costituzione e rappresentante massimo delle Istituzioni del nostro Paese".

"Riteniamo, infatti, che tali ingiustificate misure violino anzitutto la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, proclamata, dalle Nazioni Unite, 60 anni or sono e firmata anche dal nostro Paese". "Ma soprattutto - sottolinea Pax Christi - ritenianmo che tali misure contrastino fortemente quei principi di Umanità, Libertà e Solidarietà che i Padri Costituenti posero come fondamenti della nostra Democrazia, all'indomani della Resistenza contro la barbarie nazi-fascista".

"Individuare nei gruppi sociali più deboli o nelle etnie più indifese il nemico da prendere come pretesto per i problemi del momento, risponde unicamente a quella logica che già ha funestato il passato di questo Paese e che in distinte Giornate della Memoria auspichiamo non debba ripetersi" - evidenzia l'associazione che chiede al Presidente Napolitano di "tutelare ancora una volta i principi costituzionali e il buon nome dell'Italia non firmando la legge che dichiarasse "reato" l'immigrazione clandestina, qualora, una volta compiuto l'iter parlamentare, venisse sottoposta alla Sua autorità e di continuare, con tutti i mezzi che la Costituzione le attribuisce, a salvaguardare i diritti umani fondamentali e i principi del vivere civile, come sempre ha fatto nel corso del suo impegno politico e istituzionale".

tratto da Unimondo