Fiaccolata a Trento - CAMMINIAMO UNITI
L'onda si sta espandendo anche tra i trentini - giochiamo fino in fondo questa partita - tutti dicano che l'acqua NON E' UNA MERCE
--------
Guardiani dei beni comuni.
di Francesca Caprini YAKU
Il 4 dicembre di Trento si è unito alle manifestazioni che in tante città d’Italia hanno portato un numero impressionante di persone di nuovo nelle piazze, con creatività ed allegria. Un 4 dicembre che parlava al Messico, a Cancun, mentre i lavori del COP 16 sperano ancora di illudere qualcuno su possibili reali cambiamenti delle politiche governative che in tutto il mondo stanno devastando territori, perpetrando conflitti, creando ogni giorno nuove povertà.
Un 4 dicembre, a Trento come in tutta Italia, difficile da strumentalizzare. Anche per coloro che hanno paura dei movimenti orizzontali spontanei. Anche per coloro che dicono che la società civile ha diritto di dire la sua, ma poi le decisioni vengono prese nei gabinetti e negli alti uffici delle auto blu. Anche per coloro che alla vista di centianaia di fiaccole e visi sereni, ci dice di andare a lavorare. Perchè la vita vera è quella per cui ognuno pensa per sè, e che gli altri si arrangino.
700 fiaccole erano un bel colpo d’occhio. Esprimeva quello che le 700 persone che le stavano portando, volevano dire: calore, luce, unione; ci prendiamo la città per qualche ora, ci prendiamo la vostra attenzione per qualche tempo. Gridiamo con gentilezza che abbiamo bisogno di poter essere ascoltati. Perchè chi di voi ha paura di ascoltare le voci diffuse, che si stanno organizzando, che stanno innovando, porta avanti un discorso sordo, superato. Spento.